Prestiti per giovani del sud

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La mancanza di lavoro e il ristagno del mercato grava soprattutto sulle spalle dei più giovani tra i 29 e i 35 anni.

Sono essi a pagarne le conseguenze peggiori.

Non riescono ad inserirsi neanche se laureati e plurispecializzati.

Tale condizione affligge l’intera nazione soprattutto a seguito della crisi del 2008 e dopo la chiusura imposta dal contenimento dei contagi da Covid- 19.

Le regioni meridionali sono, però, quelle che maggiormente accusano le conseguenze da mancanza di lavoro.

I giovani del sud, sempre più spesso, sono costretti a emigrare al nord per trovare un’occupazione dignitosa che gli permetta di acquistare una casa e fare una famiglia.

Quali sono i migliori prestiti per i giovani del sud?

Tenuto conto della precarietà delle condizioni dei giovani del sud e della loro necessità frequente di ricorrere a prestiti molte sono le agevolazioni offerte.

Taluni tipi di finanziamenti sono predisposti appositamente per i giovani del sud.

Quali sono le Regioni coinvolte?

Le Regioni coinvolte, solitamente, sono quelle del sud e del centro sud.

Basilicata, Abruzzo, Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia, Molise, Marche, Lazio, Umbria.

Si tiene conto delle particolari condizioni geomorfologiche e territoriali.

Sa non sottovalutare il sistema sociale e gli avvenimenti, quali terremoti e altre calamità naturali, che hanno inciso sul tessuto economico e sociale.

Chi può partecipare a questi bandi?

Questi bandi sono, quasi sempre, molto settoriali.

Essi sono rivolti ai giovani meridionali di età compresa tra i 29 e i 35 anni con un massimo di 46 anni.

Quale è l’obiettivo di questi finanziamenti?

L’obiettivo di questi finanziamenti è quello di evitare un completo spopolamento delle regioni a sud del Paese, soprattutto i piccoli centri che si basano su un’economia perlopiù agricola.

A cosa servono i prestiti ottenuti?

I prestiti, in tal modo, ottenuti servono per l’avvio della propria attività che sarà poi la fonte del sostentamento e della propria autonomia.

I settori interessati sono i più vari.

Dall’industria all’artigianato fino a giungere all’avviamento di attività libero professionali.

Il capitale in tal modo appreso deve essere restituito?

Il capitale ottenuto come prestito non sempre deve essere restituito.

Una parte, di solito, è a fondo perduto.

Molte volte anche l’intera somma è a fondo perduto.

Ci sono altre forme di prestiti per i giovani del sud?

Certo spesso l’Unione Europea stanzia fondi per i giovani delle regioni meridionali.

Anche in tal caso almeno una parte risulta a fondo perduto.

Ovviamente per ottenere il prestito bisogna predisporre un apposito progetto con l’attività da avviare.

Solo dopo l’approvazione si procede con l’erogazione della somma richiesta.

Quale altre tipologie di prestito sono previste per i giovani del sud?

Per i giovani del sud sono previste anche altre tipologie di prestiti sempre dirette ad incentivare il ricorso al mercato del credito.

Si tratta, in particolare, di prestiti con tasso di interesse agevolato o ridotto o pari a zero.

Ancora vengono annullate o, in ogni caso, ribassate le spese di commissione.

In questo modo si è obbligata alla restituzione del solo capitale.

I giovani del sud possono richiedere prestiti con garanzie?

Sicuramente sì.

I giovani del sud se proprietari di beni patrimoniali possono affiancare garanzie reali alla richiesta di prestito.

Si aumenta, in tal modo, la possibilità di adempimento con maggiore probabilità di ottenere quanto voluto.

Il giovane del sud se proprietario di bene mobile può costituite un pegno.

Cosa è il pegno?

Il pegno è una garanzia reale.

Oggetto del pegno possono essere sia i beni mobili che le universalità di mobili nonché i crediti e tutti quei diritti che hanno ad oggetto beni mobili.

Il pegno si costituisce mediante consegna della cosa, ma alternativamente si può dare al creditore un documento con cui si attribuisce l’esclusiva disponibilità della stessa.

Il creditore, in tal modo, diventa titolare di un diritto di prelazione in relazione al ricavato dalla vendita del bene oggetto di pegno.

Il meccanismo con conseguente acquisto del diritto si produce solo se la cosa è rimasta in possesso del creditore.

Contrariamente alcuna prelazione si forma sempre che il bene non è nel possesso di un terzo soggetto stabilito dalle parti stesse.

Quali sono gli svantaggi del pegno?

Lo spossessamento cui consegue il mancato utilizzo della cosa può produrre conseguenze negative sulla produzione.

Il fenomeno preoccupa soprattutto in relazione alle attività imprenditoriali.

Per evitare tale inconveniente è stata introdotta dal legislatore una particolare tipologia di pegno cosiddetto mobiliare non possessorio per cui l’oggetto continua a rimanere nella disponibilità del pignorato.

E l’ipoteca?

L’ipoteca è alla base del diritto di espropriazione  anche in caso di vendita ad un terzo acquirente in quanto l’ipoteca segue il bene.

Il creditore acquista diritto di preferenza sul ricavato dei beni oggetto di ipoteca.

Oggetto di ipoteca possono essere sia i beni del debitore che quelli di un terzo.

L’ipoteca può essere iscritta su beni immobili commerciabili comprese le loro pertinenze, sull’usufrutto degli stessi, diritto di superficie, diritto di enfiteusi in uno a quello del concedente sul fondo enfiteutico.

Sono capaci di ipoteca anche le rendite dello Stato le navi, gli aeromobili e i veicoli ognuno secondo le disposizioni che lo riguardano.

Si costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari.

Deriva dalla legge, dalla volontà delle parti o da provvedimento giurisdizionale.

Il giovane del sud può farsi affiancare da un fideiussore nella sua richiesta di prestito?

Certo il giovane del sud può anche farsi affiancare da fideiussore.

Il garante può essere chiunque.

Un amico, un parente, un genitore o un conoscente, il convivente.

Fondamentale l’assunzione dell’obbligo verso il creditore si garantire l’adempimento.

Si costituisce, in tal modo, quel sistema molto favorevole per il creditore.

La duplicazione patrimoniale, infatti, consente un adempimento più facile.

Il creditore, in tal senso, può rivalersi sia sul patrimonio del debitore principale che su quello del fideiussore nè per la validità è necessaria la conoscenza del primo.

Può essere prestata anche per obbligazioni future o sottoposte  con pattuizione anticipata dell’importo garantito.

Non può prevedere un importo superiore né può essere pattuita a condizioni maggiormente onerose, ma maggiormente favorevoli sì.

La fideiussione, infatti, può erogarsi soltanto per una parte del debito e con clausole più vantaggiose.

Il garante può tutelarsi mediante il beneficio dell’escussione dovendo pagare soltanto dopo che la richiesta è avanzata nei confronti del debitore principale.

Con tale clausola è però necessario indicare i beni del debitore principale da sottoporre a esecuzione prima di versare l’importo dovuto.

Il prestito del giovane del sud può essere corredato dalla cessione del quinto?

Sì, se si tratta di lavoratore dipendente.

La cessione del quinto è un particolare sistema previsto a favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

Non possono richiederla gli autonomi e i liberi professionisti.

Essa è disciplinata dal DPR 5 gennaio 1950, n. 180 attuato con regolamento del 28 luglio 1950, n. 895.

Il funzionamento è caratterizzato da una trattenuta sullo stipendio di un importo pari al 20% dello stesso ovvero di un quinto.

Per i lavoratori con contratto a tempo determinato non si può eccedere la durata del rapporto di lavoro.

La trattenuta avviene direttamente nella busta paga e il datore di lavoro è obbligato a concederla.

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