Prestiti regionali giovani

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I giovani spesso si trovano nella condizione di dover richiedere un prestito e al contempo però ci si trova di fronte al caso per cui questi vengono richiesti senza fare affidamento a una busta paga o ad un reddito che costituisca garanzia all’interno dello stesso prestito. La conseguenza di ciò si esplica prima di tutto nella difficoltà ad ottenere il prestito o nell’eventualità in cui si riuscisse ad ottenerlo, nei tassi d’interesse molto alti e sconvenienti sul lungo periodo.

Le Regioni d’Italia mettono a disposizione molto spesso diverse possibilità per gli studenti ma anche per i giovani imprenditori. Queste sono delle alternative reali e assolutamente convenienti dal punto di vista economico. Tuttavia bisogna rispettare dei requisiti e a fronte di quest’ultimi, effettuare delle richieste procedurali.

Vi è da precisare che il tema è molto delicato e non è per nulla semplice prendere una decisione in tal senso, per questo è necessaria un’approfondita informazione e la lettura di questa guida è sicuramente un punto di inizio. Si consiglia in caso di adoperarsi di un foglio e una penna con cui prendere appunti perché ciò aumenta notevolmente la soglia dell’attenzione e all’occorrenza segnarsi i passaggi fondamentali in relazione al prestito regionale che si vuole richiedere. Può essere comoda anche l’applicazione delle note del telefono. Non manca che mettersi comodi per 5 minuti di lettura.

I vari prestiti regionali a disposizione per un giovane

Le Regioni sono degli enti locali che dalla riforma del titolo V della costituzione nel 2002 hanno acquisito molti poteri e molta indipendenza dallo stato centrale. Infatti le Regioni hanno competenza esclusiva su numerose materie e in alcuni casi anche in stretta concorrenza con lo Stato. Ciò ha fatto desumere che l’Italia fosse un sistema quasi federale, avendo le Regioni così tanta capacità di legiferare. Inoltre le Regioni d’Italia sono anche piuttosto conosciute per la messa a disposizione di bandi che offrono la possibilità per i giovani di ottenere prestiti finalizzati alla propria formazione o in alternativa a propri progetti imprenditoriali.

Le opzioni che offre generalmente la Regione sono i seguenti:

  • Prima di tutto vi sono i prestiti per gli studenti che sono finalizzati esclusivamente alla copertura dei costi universitari ma non solo. Questi sono i prestiti che più facilmente si possono ottenere ed è evidente come si debba dimostrare di essere iscritti ad un corso formativo di alto livello, come ad esempio un corso di laurea o specialistico, quale un master o una magistrale.
  • Vi sono le borse di studio regionali poste in essere dagli enti al diritto allo studio istituiti all’interno della Regione, hanno il medesimo fine del primo ma non si esplicano in un prestito ma in un contributo e sono previsti per chi ha evidenti difficoltà economiche oltre che dei buoni risultati accademici.
  • Infine le Regioni pubblicano spesso dei bandi di gara finalizzati all’erogazione di prestiti a fondo perduto per i giovani che hanno un progetto imprenditoriale valido e innovativo. Questi sono più difficili da ottenere rispetto ai primi ma vi è la possibilità di ottenere una cifra piuttosto cospicua che può arrivare sino a 500 mila euro.
A seguire si andranno ad analizzare nello specifico i singoli prestiti disponibili, sopra elencati in modo superficiale.

Prestiti regionali per gli studenti

I prestiti regionali per gli studenti sono i prestiti più facili da ottenere quando si è giovani questo è dato sicuramente da diversi fattori.
Questi prestiti sono erogati direttamente dall’ente oppure da università o banche che hanno stresso un accordo con la Regione affinché garantiscano tale servizio agli studenti universitari e non.

Nello specifico gli studenti che possono richiedere questo prestito devono rispettare una serie di requisiti:

  • Avere un’età che è compresa tra i 18 e 30 anni circa.
  • Aver conseguito il diploma di maturità, in alcuni è richiesto un voto minimo.
  • Essere iscritti ad un corso di laurea o ad un corso ad essa equiparata o superiore.

I prestiti per gli studenti sono anche detti d’onore e sono finalizzati a coprire unicamente i costi d’iscrizione e costi di mantenimento attivo della carriera universitaria. L’ammontare del prestito sarà pari a questi. Laddove fosse necessario dimostrare a quanto ammontano le tasse, queste si possono facilmente vedere nella sezione del “Regolamento Tasse” che offrirà una tabella con i diversi scaglioni, differenziati dalle soglie dell’Isee, ossia del reddito familiare. Vi sono casi anche in cui è possibile coprire i costi della vita studentesca, inerenti quindi ai costi dell’affitto di una camera o un appartamento, in questo caso sarà possibile allegare il contratto di locazione, infine anche i costi dei beni di prima necessità, quali il cibo e i pasti, come accade con la mensa. Quest’ultima è di competenza della stessa Regione e le tariffe sono anche in questo caso ripartite secondo l’Isee.

Il vantaggio di questi prestiti risiede nel fatto che possono essere richiesti a inizio percorso accademico, senza però l’obbligo di doverli restituire immediatamente. Infatti l’obbligo di restituzione della somma giungerà nel solo momento in cui si riuscirà ad avere un lavoro dopo aver conseguito il titolo di studio. Quindi il mero ottenimento di quest’ultimo non porterà all’obbligo di pagamento. Inoltre una volta trovata occupazione lavorativa, si potrà decidere se restituire l’intera somma o effettuare il pagamento in rate mensili.

Vi è da precisare che l’investimento sulla propria formazione rappresenta l’investimento più redditizio. Inoltre propendendo per corsi di laurea o corsi altamente specialistici, sarà facile trovare lavoro ed è per questo che tale prestito non rappresenta un alto rischio di indebitamento. Tuttavia è pur sempre necessario effettuare le dovute valutazioni, soprattutto in relazione al corso di laurea che si sta iniziando. Questo potrà essere il corso più bello e passionevole, tuttavia molti di questi spesso non permettono di trovare un impiego lavorativo.

Borsa di studio regionale.

Ogni Regione al suo interno vede istituito un’ente finalizzato a preservare il diritto allo studio. Questi enti ogni anno aprono un bando di gara con cui ogni studente può richiedere una borsa di studio. Quest’ultima ha il medesimo fine del primo prestito, tuttavia si può ritenere essere a fondo perduto, dato che questo non deve essere restituito. Richiederlo è molto semplice e si devono rispettare una serie di requisiti generali:

  • Avere l’Isee (reddito) e l’Isp (patrimonio) della famiglia, al di sotto di un certo limite.
  • Essere iscritto ad un’università della Regione in cui si effettua la richiesta
  • Aver conseguito un certo numero di CFU. Questi variano a seconda del corso di laurea e dal caso specifico. Inoltre questo requisito è escluso per chi si sta appena immatricolando e quindi sta per iniziare il corso di laurea.

Il vantaggio di queste risiede in primis nel fatto che sono contributi e dunque non debbano essere restituiti. Inoltre questi non sono soggetti a vincoli di spesa, possono essere spesi come si vuole.

Inoltre l’ammontare varia ed aumenta nel caso in cui questi vengano richiesti da studenti pendolari, generalmente che vivono a più di 50 km dalla sede fisica dell’università a cui si è iscritti, oppure studenti fuorisede, ossia che vivono in un altro comune o in un’altra regione da quella in cui si trova la sede universitaria. La borsa di studio aumenta proprio perché aumentano i costi in questi casi specifici.

Prestiti regionali a fondo perduto per i giovani imprenditori

Infine molto spesso sono le stesse Regioni ad erogare dei prestiti a fondo perduto per giovani imprenditori o nuove startup. In questi casi le regioni si pongono proprio l’obiettivo di investire nelle idee intraprendenti e innovative dei giovani, ponendo però anche dei vincoli, ad esempio disponendo delle garanzie in relazione al fatto che tali aziende devono nascere e crescere all’interno del territorio regionale.

Questi prestiti si ottengono tramite la partecipazione ad un bando di gara, tramite il quale si può presentare il proprio progetto imprenditoriale, con allegati business plan, piano d’impresa e le altre documentazioni richieste nello stesso.

Si devono generalmente rispettare dei requisiti d’età, dai 18 ai 30, non si deve avere un’ occupazione lavorativa, una partita Iva aperta da più di 6 mesi e non essere già soci di un’altra società.

Il vantaggio risiede nel fondo perduto e dunque nella possibilità di restituirlo solo in parte e a tassi d’interesse quasi nulli. Inoltre viene annessa la possibilità di restituirlo  ad un anno dall’inizio dell’attività.

Il consiglio più vivo è relativo allo studio del bando di gara e alla redazione del business plan e del piano d’impresa. Non essendo per nulla semplice, si può optare per l‘assistenza di un professionista, quale avvocato o commercialista, oppure di un neo laureato, a cui si può eventualmente promettere una parte della quota della futura società.

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Sono uno studente laureando in Giurisprudenza, la cui passione per la scrittura mi accompagna sin dal liceo. Sono dirigente di due associazioni, la prima studentesca, la seconda socio-culturale. Mi impegno quotidianamente per migliorarmi e sono aperto a nuove esperienze che mi permettano di crescere, sia professionalmente che come persona. Da tempo sto maturando un progetto personale di accantonamento delle proprie entrate a fini previdenziali, creando dei fondi di risparmio da reinvestire nel mercato azionario.