Prestiti giovani professionisti

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Capita molto spesso che a conclusione degli studi si decida di voler intraprendere un percorso azzardato, ossia voler avviare una propria attività. Non tutti infatti sono disposti a voler lavorare per conto di altri e per questo motivo decidono di mettersi in proprio come liberi professionisti. Non è per nulla facile prendere una decisione di questo genere perché essere liberi professionisti significa anche non avere una serie di garanzie di reddito, i clienti possono esservi un mese mentre l’altro no. Iniziare a fare il libero professionista significa proprio avviare un’attività d’impresa intorno a se stessi, è necessario pianificare l’attività e un business plan su cui costruire tutto il lavoro futuro.

Per fortuna, di recente, il governo italiano ha deciso di recepire quelle che erano le indicazioni dell’Unione Europea, affinché adattasse l’attività dei professionisti a quella dell’impresa, così che questi potessero partecipare ad una serie di bandi, estremamente importanti per l’accesso a diversi finanziamenti.

Legge di stabilità 2016:

“I Piani operativi POR e PON del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), rientranti nella programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attivita’ economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, […], ed espressamente individuati, dalle Linee d’azione per le libere professioni del Piano d’azione imprenditorialita’ 2020, come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020, sia diretti che erogati tramite Stati e regioni.”

Soprattutto in questo periodo in cui la disoccupazione giovanile è piuttosto diffusa e la recente crisi economica non ha sicuramente aiutato in tale senso, essere informati su quali opportunità hanno i giovani professionisti può sicuramente aiutare a contrastare tale fenomeno. In questa guida non si vorranno regalare false speranze, quanto piuttosto mostrare quali siano le reali opportunità con cui poter avvia il proprio studio dentistico, legale, ingegneristico e tanto altro.

Essendo un tema molto delicato si consiglia di prestare particolare attenzione, prendere appunti se necessario perché, oltre ad aumentare la soglia dell’attenzione, aiuta a poter immagazzinare le informazioni e poi poter continuare la propria ricerca in internet. Si può optare anche per le note del proprio telefono o un documento word, se non si avesse un foglio e una penna a portata di mano.

Non vi resta che mettervi comodi e continuare questa lettura di 7 minuti.

Le opzioni di prestiti disponibili per i giovani professionisti

I giovani professionisti hanno in campo diverse opzioni da poter sfruttare, in questo paragrafo andremo ad offrire un’infarinatura generale così da potere aver chiaro come ci si deve muovere all’interno del mondo dei prestiti, soprattutto quando si è giovani e inesperti e si ha avuto già modo di vedere quanto sia difficile richiederlo alla banca quando ancora non si produce alcun reddito.

  • Come si accennava all’inizio vi sono i fondi europei per i liberi professionisti che risultano molto vantaggiosi sotto molti punti di vista che successivamente andremo ad analizzare nello specifico: vi sono tassi d’interessi quasi nulli e contributi a fondo perduto
  • Molto simili ai primi sono anche i bandi messi a disposizione dalle regioni o dallo stato che si esplicano generalmente in prestiti a fondo perduto parziale, sono un po’ difficili da ottenere.
  • Infine andremo ad analizzare degli strumenti molto diffusi nei contratti ordinari con banche o finanziarie, laddove non si riuscisse ad ottenere un finanziamento da un fondo agevolato o un prestito a fondo perduto. Ipotesi remota ma da non escludere
A seguire andiamo nello specifico dei singoli prestiti, come funzionano, come si richiedono e come si restituiscono.

Fondi europei per lo sviluppo regionale

Questi tipi di fondi sono destinati in modo piuttosto equo in base anche alle aree geografiche, nello specifico per quanto riguarda l’Italia, questi sono maggiormente indirizzati verso il Sud.

Dal 2014 al 2020 questi fondi hanno costituito un ammontare pari quasi a 185 miliardi di euro. Nello specifico questo tipo di fondo è destinato ad una serie di voci estremamente importanti:

  1. Investimenti sicuri affinché si possano creare una serie di stabilità nei posti di lavoro, comprendendo il settore della sanità e dell’istruzione.
  2. Investimenti nelle infrastrutture
  3. Investimenti per le piccole e medie imprese, al fine di potenziare le realtà locali.
  4. Investimenti nell’assistenza tecnica.

I vantaggi per i giovani professionisti, all’interno di questi fondi europei sono vari, in primis si ha una riduzione notevole del costo del debito, infatti questi costituiscono dei finanziamenti estremamente agevolati che si esplicano in tassi d’interesse pari quasi a zero. Inoltre vi è la possibilità di accedere ad un serie di prestiti a fondo perduto che permettono di farsi anche rimborsare le spese e i costi già sostenute per l’avvio dell’attività professionale.

Tuttavia come è generalmente intuibile partecipare e usufruire di questi fondi non è per nulla semplice, infatti vi è la necessità di dover partecipare ad un bando di gara, con il quale bisogna rispettare in primis tutti i requisiti contenuti al suo interno e poi successivamente le diverse procedure. Generalmente queste sono facilitate dalla possibilità di richiedere il tutto online, tuttavia è difficile perché bisogna presentare il progetto imprenditoriale e soprattutto il business plan che è sicuramente la parte più complicata.

Per quest’ultimo infatti si consiglia di affidarsi a consulenti tecnici e professionisti, affinché questi studino bene il bando di gara e curino la redazione del business plan nel dettaglio.

Bandi regionali e statali a fondo perduto

Questi bandi, come i primi, sono molto vantaggiosi e vi sono numerosi di questi a cui il professionista con p.iva può accedere.

Nello specifico questi prestiti a fondo perduto vengono erogati da enti pubblici locali o statali, in accordo con fondi nazionali o banche private. Per parteciparvi chiaramente bisogna partecipare ad un bando di gara con il quale poi bisogna rispettare una serie di requisiti. In particolare i giovani professionisti devono dimostrare che l’attività sia stata avviata da poco oppure che sono intenzionati ad avviarla, inoltre laddove sia stata già avviata, vi è la possibilità di presentare tutte le fatture delle spese sostenute affinché questi possano essere rimborsati, laddove si trattasse di prestiti a fondi perduti.

Laddove invece il fondo perduto fosse parziale, in questi casi il vantaggio è sicuramente dato dalla possibilità di non subire alcune forma di tassi d’interesse sul debito contratto. La parzialità del fondo perduto significa che quella parte viene coperta dall’ente pubblico preposto e in aggiunta, affinché l’attività professionale possa partire in modo agevolato, si richiede la restituzione del debito ad un anno dall’inizio di quest’ultima, così da poter avviarsi senza molte spese e costi iniziali.

Anche in questo caso la procedura può avvenire facilmente online, tuttavia anche in questo caso la difficoltà può essere data dalla redazione del progetto imprenditoriale e soprattutto del business plan. Ci teniamo a ribadire che in questi casi, uno studio intendo del bando è estremamente importante affinché non si rischi di dimenticare nessun particolare e soprattutto la consulenza di un professionista può fare la differenza nella vittoria del bando di gara.

Come rendere conveniente un prestito della banca

Laddove si rientrasse in quest’ultima opzione perché si è stati esclusi dai primi due casi per motivi inerenti alla partecipazione al bando, questa piccola guida su come rendere il prestito bancario maggiormente conveniente, fa sicuramente al caso vostro. Nello specifico molti di voi avranno notato quanto sia difficile ottenere un prestito di questo tipo laddove non si riescano ad offrire delle garanzie, soprattutto quando si è giovani, senza un busta paga o un reddito autonomo per quanto riguarda i professionisti.

Tuttavia queste non costituiscono le uniche garanzie che un debitore può apportare all’interno di un prestito:

  • Vi è il pegno che consiste nel mettere a garanzia del debito un bene mobile (come gioielli o un automobile). Costituire pegno significa che il bene in questione, laddove il debitore risultasse inadempiente, passerebbe alla disponibilità della banca con il quale potrà soddisfare il proprio credito tramite la vendita all’asta del bene stesso. Nota bene che laddove il bene non riuscisse a coprire il debito restante, la banca non sarà tenuta a richiedere la differenza e si riterrà soddisfatta.
  • Medesimo discorso vale per l’ipoteca con cui tuttavia si fa riferimento ai beni immobili, come case, garage, terreni agricoli e tanto altro.
  • Infine vi è la famosa fideiussione, ossia il contratto con il quale un terzo soggetto si pone a garanzia del debitore e laddove quest’ultimo risultasse inadempiente, il garante sarà tenuto a coprire il debito con il proprio reddito o il proprio patrimonio. E’ evidente che quest’ultima rappresenta una grande responsabilità che non tutti sono disposti ad effettuare.
Vi è da precisare che quando si pongono tali garanzie, i tassi d’interesse si abbassano notevolmente.

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