Indice dei contenuti
- 1 A che tipo di prestito può ambire un giovane disoccupato?
- 2 Prestito a fondo perduto: attenzione ai bandi pubblici
- 3 Il prestito per gli studenti universitari
- 4 Contratto di fideiussione
- 5 La fideiussione bancaria
Non avere un reddito e dunque un lavoro che garantisca delle entrate costanti e periodiche potrebbe far risultare complicato poter ottenere dei prestiti. In particolar modo dopo la crisi economica dovuta ai lockdown diffusi a causa della pandemia da coronavirus, le banche e i finanziatori hanno ponderato ulteriormente i requisiti per poter accedere a questi tipi di finanziamenti a giovani e disoccupati, potendo risultare rischiosi dal punto di vista del ritorno economico. Tuttavia la stessa crisi ha creato una disoccupazione diffusa, numerose piccole attività imprenditoriali hanno chiuso o si trovano in condizioni critiche e ciò sta portando all’esigenza di poter avere un finanziamento liquido al fine di porre i giusti investimenti con il quale poter far ripartire la stessa o una nuova attività.
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Da questa lettura non si vogliono regalare delle false speranze ma piuttosto far capire che vi possono essere delle serie opportunità che vengono messe a disposizione da istituzioni private e pubbliche.
A che tipo di prestito può ambire un giovane disoccupato?
Generalmente un giovane disoccupato sente l’esigenza di ottenere un prestito per poterli investire o su stesso o su un progetto in particolare. L’investimento su stessi alcune volte può risultare quello più profittevole, infatti è accertato che l’investimento più sicuro è l’investimento sulla propria formazione accademica e professionale. Questo ti permette di poter ambire ad una professione ben retribuita e sicura. Altrimenti il mero finanziamento per un progetto di tipo imprenditoriale, se l’idea di fondo è valida, si può ambire a diventare i founder e ceo di una nuova società che irrompe nel mercato.
Sono ipotesi particolari e per nulla semplici per potervi accedere, infatti vi sono una serie di modalità e requisiti richiesti che come vedremo, non rendono immediato l’accesso al denaro liquido:
- Infatti dapprima analizzeremo quelli che sono i prestiti per i giovani a fondo perduto con cui si possa avviare una startup o progetto simile. Si può accedervi generalmente se non si superano i 36 anni di età e tale finanziamento può essere molto cospicuo, anche fino a mezzo milione di euro circa.
- Vi è poi il prestito per gli studenti che hanno finito il percorso liceale e vogliono intraprendere una carriera accademica di alto livello per poter ottenere una laurea o una specializzazione. Il finanziamento copre il costo d’iscrizione e gli eventuali costi accessori.
- Infine analizzeremo i diversi contratti di fideiussione con cui un disoccupato può ottenere un finanziamento nel caso in cui un soggetto faccia da fideiussore, ossia da garante. Il fine ultimo in questo caso è totalmente libero e il tetto massimo del finanziamento può variare a seconda dei casi e dalla stessa banca al momento della negoziazione.
Prestito a fondo perduto: attenzione ai bandi pubblici
Questo tipo di finanziamento dipende molto dalle istituzioni pubbliche perché sono le stesse che decidono quanti soldi pubblici destinare a un determinato bando con cui finanziare nuovi progetti imprenditoriali.
Infatti il prestito a fondo perduto in questo caso viene erogato dalla banca ma la restituzione di questo viene in parte coperto dall’ente locale, statale o addirittura europeo. La copertura del debito può essere parziale o totale. Laddove fosse parziale infatti la restituzione del resto può iniziare successivamente e non immediatamente, così che si avrà la possibilità di poter far avviare l’attività senza incorrere già a delle pesanti spese dovute dal finanziamento.
Essendo erogato in parte dall’ente pubblico bisogna dover partecipare ad un bando di gara. Quest’ultimo si esplica nella presentazione di una domanda con cui si mostra il proprio progetto e l’eventuale business plan.
Il prestito per gli studenti universitari
Questo rappresenta sicuramente il finanziamento più accessibile perché può essere richiesto da chiunque si sia appena iscritto ad un corso di laurea base o specialistico, quale un master o una magistrale.
Questo è un finanziamento che viene offerto dalle diverse banche oppure dall’università stesso, in alcuni casi anche dagli enti locali.
Il fine ultimo appunto è quello di avere l’accessibilità ad un percorso formativo che poi ti permetta di ottenere un’occupazione ben retribuita. Come si diceva, l’investimento sulla propria formazione è l’investimento più profittevole e permette di accedere, dopo il conseguimento della laurea, ad un lavoro professionale ben retribuito. Il debito studentesco potrà essere estinto proprio nel momento in cui si riuscirà ad ottenere un impiego lavorativo che permetta appunto di poter pagare le rate mensili.
Generalmente i requisiti sono di età che deve essere compresa tra i 18 anni e i 35 anni. Ovviamente poi si deve dimostrare l’iscrizione al corso di studi. L’ammontare massimo è quasi sempre equivalente alle tasse e i contributi che si devono pagare nel corso dell’anno. Questi poi possono essere ulteriormente corredati di ulteriori voci perché vi possono essere annesse ulteriori costi, riferiti ad esempio all’affitto di una stanza o una casa, così come anche l’acquisto dei beni di prima necessità.
Contratto di fideiussione
Un’ulteriore soluzione per poter ottenere un mero finanziamento di denaro liquido è quello di ricorrere al contratto di fideiussione. In particolare laddove si fosse disoccupati e senza reddito risulterà quasi impossibile ottenere un prestito dalla banca. Un metodo per aggirare tale ostacolo è quello di trovare un garante, una persona che si faccia carico di restituire il denaro laddove il contraente principale non sia in grado di restituire la somma dovuta.
Lo scopo di questo rapporto contrattuale è proprio quello di sostenere il debitore affinché questo possa ottenere un prestito anche a tassi inferiori rispetto a quelli che lui da solo otterrebbe. Si possono ottenere anche più fideiussori che sostengono un solo debitore ed è il caso della cofideiussione. In questo caso ogni fideiussore è garante dell’intero debito ma può essere prevista una divisione del debito tra i fideiussori.
La fideiussione bancaria
Questo caso è simile a quello appena esplicato, tuttavia la particolarità risiede nel fatto che in questa è la banca ad assumere il ruolo di fideiussore nei confronti di una terza parte creditoria. La legge non impone dei particolari limiti al riguardo e generalmente la banca richiede di versare un deposito cauzionale per poter accedere alla garanzia del debito.
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